Luis Enrique, tecnico del Paris Saint-Germain, si è presentato nella sala stampa dell'Allianz Arena al termine del match stravinto dai suoi contro un'Inter mai in partita. Ecco le sue parole raccolte dall'inviato di FcInterNews.it.

Pensate che questo 5-0 sia un capolavoro?
"Non so esattamente se si può definire capolavoro, credo che siamo entrati bene in questa partita, ci siamo allenati bene tutta la settimana e abbiamo trovato un buon equilibrio. Abbiamo giocato con grandissima intensità con un Dembelé grandissimo contro un bravo centrale come Acerbi, non abbiamo dato loro tempo di pensare. Abbiamo sfruttato bene le nostre opportunità da gol".

Il PSG ha vinto, la città sta impazzendo gioia, cosa significa questa vittoria a 10 anni di distanza?
"Il fatto di essere arrivato a un'altra finale era già una grande cosa. L'Inter ha fatto una stagione eccezionale, anche per noi è stato molto importante. Dal primo giorno di PSG l'obiettivo principale era vincere qualcosa, l'unico trofeo che mancava era la Champions e ora l'abbiamo vinta. Siamo stati ambiziosi e abbiamo continuato a conquistare nel mondo del calcio. E' bello dare gioia a tanta gente, i nostri tifosi ci hanno sostenuti tanto, sono stati il 12esimo in campo, solo davvero felicissimo".

Verso la fine della partita i tifosi hanno alzato uno striscione per lei e Xana, un momento toccante.
"Sì molto toccante, è stato bellissimo vedere che i tifosi hanno pensato alla mia famiglia. Non devo vincere la Champions per pensare a mia figlia, lei è sempre con noi, sento la sua presenza anche quando perdiamo quindi abbiamo davvero vissuto tante cose insieme e così facendo siamo riusciti a superare anche i momenti negativi".

Quando ha capito che la sua squadra avrebbe segnato così tanti gol?
"Da allenatore bisogna sempre essere concentrati e sopportare la tensione. Ci siamo preparati molto bene per questa finale, sapevamo bene cosa fare, eravamo molto calmi e adesso possiamo davvero scatenarci perché abbiamo vinto finalmente una Champions e la riportiamo a Parigi. Stasera festeggiamo e bisogna capire che nella vita come nel calcio a volte si vince a volte si perde. Stasera siamo stati eccezionali, quando abbiamo alzato questo trofeo ho visto che i giocatori dell'Inter e lo staff ci hanno guardato, a loro faceva molto male. Ma sono rimasti lì sul campo. Che si vinca o si perda bisogna avere rispetto dei rivali e quindi voglio congratularmi anche con loro, bisogna saper perdere e il loro comportamento deve essere di esempio anche per i bambini".

Ora parte il Mondiale per Club.
"Sarà sicuramente una competizione incredibile, prima edizione, sarà importante vincerla. Si incontreranno le squadre più forti del mondo. Vogliamo finire in bellezza, sarebbe il quinto titolo, la classica ciliegina sulla torta".

Grande partita, grande pressing, cosa pensa di questa grande intensità?
"Sono stati tutti bravissimi, grazie a loro siamo arrivati alla finale e l'abbiamo vinta e abbiamo mostrato quanto sia eccezionale tutto. Tutti parlano del Pallone d'Oro, per quanto mi riguarda lo darei a Dembelé, è stato un vero leader, umile, tornava indietro, aiutava, secondo me lui merita questo trofeo".

Cosa ha pensato dopo il quinto gol? Bisogna sempre restare concentrati.
"All'inizio della partita è stata eccezionale la nostra partenza, abbiamo segnato subito, sfruttato le occasioni e questo ha condizionato la partita. FInché non si segnava il terzo gol non si pensava di vincere, dopo il terzo il campo si è aperto e abbiamo avuto altre occasioni. Abbiamo provato a ripetere quanto fatto più volte durante la stagione, abbiamo mantenuto sempre un livello alto e siamo molto contenti".

Sezione: L'avversario / Data: Dom 01 giugno 2025 alle 00:27 / Fonte: dall'inviato a Monaco
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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