Minuti, ore, giorni e probabilmente settimane e mesi interi difficilissimi si sono aperti dinnanzi agli interisti nell'immediato post-triplice fischio di quella che è stata a tutti gli effetti la partita più disarmante della storia recente dell'FC Internazionale Milano. Un risultato, quello ottenuto dall'Inter di Simone Inzaghi che lascia attoniti e con poche spiegazioni logiche persino per chi di calcio ne mastica e ne ha masticato a livelli altissimi. Un attonimento che disarma e trovare le parole è ancora oggi, a distanza di quasi 48h ore, è un'impresa ardua a dir poco. A mettere insieme qualche pensiero è Marco Materazzi, colonna portante dell'Inter del passato e probabilmente anche del presente, a giudicare dalla lunga lettera scritta e pubblicata sui social dall'ex difensore nerazzurro che tutt'oggi è bandiera e leggenda non per caso. "Guardate questa foto, guardate la mia faccia e quella di Ivan Cordoba - si legge a corredo di un post che ritrae l'ex 23 nerazzurro al fianco di Cordoba -. Noi del Triplete, anche se non facciamo più parte del club, ci sentivamo in campo con i ragazzi, eravamo lì a soffrire come se stessimo giocando quella finale. Come se la stessimo perdendo 5-0. Una foto dice più di tante parole, ma qualche parola voglio scriverla lo stesso" premette prima di mettere insieme frasi che trasudano tutto il dolore, la delusione, ma anche e soprattutto l'amore per una maglia che, a dirla tutta, è stata onorata fino in fondo da pochi, tifosi in primis. 

Matrix non si tira indietro dinnanzi gli appunti e le critiche, moderati ma forti, anche nei confronti dei tifosi: "Mi è dispiaciuto, ma sappiamo tutti perché è successo, non vedere una coreografia bella come quella di Madrid: quel giorno, solo guardandola, eravamo scesi in campo già 1-0 per noi. Ma ancora di più mi ha fatto riflettere, il giorno dopo, vedere pochissimi post di quelli che erano andati a Monaco solo per avere una foto acchiappa followers da mostrare in caso di vittoria. Per questo, onore ad Ale Cattelan (noto tifoso interista): è andato oltre l’amarezza, per rivendicare tutto il suo orgoglio di essere interista" ha detto, prima di complimentarsi con gli avversari parigini, che precedono però un ringraziamento alla squadra, doveroso per quanto difficile da pronunciare in queste ultime ore.

"Poi i sacrosanti complimenti al Psg, che ha strameritato la vittoria: in campo, e il campo mai come stavolta ha detto la verità. E due grazie: anzitutto ai ragazzi, che ci hanno fatto sognare fino a Monaco", ha continuato prima di sottolineare il comportamento, encomiabile e probabilmente troppo poco attenzionato dalla stampa, avuto dai giocatori di Inzaghi che nessun 5-0 potrà comunque cancellare: "Ho letto tanti 4 in pagella, ma il mio voto, alto, è perché hanno reso onore ai vincitori aspettando la premiazione e perché ci hanno resi orgogliosi lungo tutto il cammino europeo: il solo fatto di essere a Monaco ha reso felici i veri interisti. L’altro grazie è per la Uefa, che a noi del Triplete ha dato la possibilità di essere lì, tutti seduti vicini, a tifare Inter: eravamo a Monaco, ma sembrava di essere a Madrid… P.S. È stata la prima partita allo stadio per mio nipote Milo: a sei mesi ha già capito cosa vuol dire essere INTERISTI. Ma anche che amerà l’Inter per sempre…".

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Sezione: Copertina / Data: Lun 02 giugno 2025 alle 15:03
Autore: Egle Patanè
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